Le maggioranze hanno la cattiva abitudine di guardarsi alle spalle e di contarsi. Approfittando del fatto di essere così numerose, pensano di essere in grado e, soprattutto, pensano di avere il diritto di umiliare le minoranze. L’invocazione si chiama smisurata perché è fuori misura e, forse, non sarà ascoltata da nessuno. Ma noi ci proviamo ugualmente.

"Sullo scandalo metallico di armi in uso e in disuso, a guidare la colonna di dolore e di fumo che lascia le infinite battaglie al calar della sera, la maggioranza sta recitando un rosario di ambizioni meschine, di millenarie paure, di inesauribili astuzie.

Coltivando tranquilla l'orribile varietà delle proprie superbie, la maggioranza sta come una malattia, come una sfortuna, come un'anestesia, come un'abitudine per chi viaggia in direzione ostinata e contraria". (da 'Smisurata preghiera', un poeta, un mito: Fabrizio De Andrè)

Aforismi personali

Patriottismo Non è Nazionalismo, né Xenofobia, né Campanilismo

Amore per la Famiglia Non è Omofobia

Chi Manifesta per la propria Dignità Non è Radical Chic

Chi vuole che si rispetti la Costituzione Non è Giustizialista

Amo le Donne, ma ammiro Chi non teme di Amare Qualcuno del Suo Stesso Sesso

La mia Cultura Non mi fa Guadagnare Denaro, ma mi permette di Guardare dall’Alto i Despoti Ignoranti al Potere

Non sono Apolitico, Non Odio la Politica, Anzi…per questo Non Sopporto gli Attuali Politici Italiani

Che cos’è la Destra? Che cos’è la Sinistra? Si chiedeva Gaber…Fino a 40 anni fa avrei potuto rispondergli

Ti amo Italia


Corruzione, furbizia, sciacallaggio,

menefreghismo, ignoranza, xenofobia.

Nord contro Sud, Meridione contro Settentrione,

figli di un’unica patria di cui non siamo degni.

Provo vergogna a esser italiano,

vedendo il mio Paese crollare

sotto i colpi della tirannia

di una politica che l’ha sbranato.

Centocinquanta gli anni dall’Unione,

un’unica riforma per lo sgretolamento.

Parlamentari noncuranti di una storia

che lentamente stanno dilaniando.

Costituzione degna di gran fama,

rinnegata dai padroni e dagli infami,

da quelle stesse bestie che dalle solite poltrone

recitano ancora i soliti copioni.

Giovani senza speranza,

famiglie disperate senza pane

per una crisi che fino a ieri

tentavano di nascondere.

Sono stufo ed arrabbiato,

ormai impigrito e abituato

a veder le stesse facce

da una vita.

Ti amo Italia

perché mi hai dato la speranza

di una democrazia

che oggi vedo troppo distante.

Ti amo italiano

perché so che reagirai.

Non so quando, non so come,

ma sono certo che lo farai.

Se la cultura ci hanno insegnato a detestare,

sicché dall’ignoranza nasce questa condizione,

con il sapere muoverò il pensiero

e un dì conoscerò il mio vero Paese.

--------------------------------

Non so che pensare

Come sarebbe bello

Non pensare.

Tempo fa credevo

Che la ragione

Fosse l’unica arma

Per debellare l’ignoranza.

Ora m’accorgo

Che con la strafottenza generale

E questa dispersione

Di Ideali

Non mi resta che piangere

Nel vedere appassire la speranza

Che diventa illusione,

Ogni giorno che sorge,

Ogni notte che incombe.

E mi chiedo se non è meglio l’ignoranza.

O la morte.

sabato 30 aprile 2011

Referendum, Celentano: “Questo voto è l’unico mezzo per sopravvivere, fidatevi”

30 aprile 2011 - Lo vado dicendo da una vita ormai, ma se serve che lo dica il mitico Adriano (sempre più rock) pubblico la sua lettera con stima e speranza!!!

da Il Fatto Quotidiano del 29 Aprile 2011

Il "Molleggiato" lancia il suo appello: "Il governo va avanti nella demoniaca voglia di avvelenarci. Tocca a noi fermarli"

Caro direttore, ma soprattutto cari STUDENTI, comunisti, fascisti, leghisti e operai costretti a lavorare nell’insicurezza. Come avrete letto su tutte le prime pagine dei giornali, il governo non demorde. Continua, sfidando l’intelligenza anche di chi lo ha votato, nella sua DEMONIACA voglia di avvelenare gli italiani. Gli unici che, fino a prova contraria, hanno saputo distinguersi da tutti gli altri popoli IMBECILLI per aver avuto, già 24 anni fa, la saggia intuizione di dire NO alla bevanda radioattiva che, in nome di quel “benessere” tanto sbandierato da Berlusconi, ti uccide in cambio di un voto contro la VITA.
Ma oggi purtroppo il pericolo radioattivo, e quindi di morte lenta e dolorosa, è di gran lunga maggiore di quanto è avvenuto in quegli anni. Che peso può avere oggi la saggezza degli italiani se poi chi ci governa fa dei discorsi cretini come quello che abbiamo ascoltato a Porta a Porta dal ministro Paolo Romani? “Innanzitutto essere nuclearisti – ha detto – non può essere definita una bestemmia. Lo sono tutti i più grandi paesi del mondo, l’America, la Russia, la Cina, il Giappone e tutti i paesi europei. L’unica grande potenza industriale che non ha il nucleare è solo l’Italia”. Come dire che, se la maggioranza dei paesi industriali vogliono suicidarsi, la logica vuole che chi non si suicida è un mascalzone. Purtroppo invece, caro ministro, essere nuclearisti non solo è una bestemmia, ma significa essere DEMENTI fin dalla nascita. La verità è che il vostro è un trucco per indebolire il referendum: senza il quesito del nucleare (e ora state tentando di far saltare anche quello sull’ACQUA), sperate che il LEGITTIMO IMPEDIMENTO non raggiunga il quorum. Stavolta credo che sarà proprio il governo a finire con “il quorum a pezzi”.
Non so come si pronuncerà la Cassazione. È a lei che spetta l’ultima parola per decidere se il quesito referendario è venuto meno o no. In ogni caso non si potrà fare a meno di andare a votare. Se non altro per non deludere quel MILIONE di persone che vede in Antonio Di Pietro l’unico vero combattente per la salute delle prossime generazioni. Perché di questo si tratta, cari amici fascisti, STUDENTI, leghisti, comunisti e operai insicuri. Che Di Pietro stia cercando di salvarci dall’immane catastrofe lo si capirà prima di quanto si creda. La “Pubblica Ottusità” dei vari Romani, Sacconi, Quagliariello, Gasparri e Prestigiacomo ha quasi raggiunto il punto di non ritorno. E la NATURA, la cui pazienza è ormai a pezzi, non tarderà molto a darci i suoi nuovi segnali.
E a tal proposito voglio dire due parole non a Berlusconi, ormai in preda a uno stato confusionale, ma a ciò che è rimasto della sua COSCIENZA che, per meglio identificarla a chi legge la chiamerò con lo stesso nome del presidente del Consiglio, ma al femminile, poiché mi piace immaginare che la voce della coscienza abbia piuttosto i modi dolci e gentili di una bella figura femminile che non quelli rudi e maschili.
Cara Silvia, il fatto che tu sia inascoltata non significa che tu debba calare le braghe, scusa volevo dire la gonna, non so come sei vestita, non ha importanza; ma al governo c’è qualcuno di cui forse tu hai smarrito la fisionomia e che sta sbagliando tutto. Se tu lo molli si perde definitivamente e chi ci va di mezzo poi è la povera gente che lo ha votato. È il momento invece di alzare la voce e fargli capire come stanno le cose. Devi dirgli che gli italiani non sono così cretini… anche le formiche lo hanno capito che questa mossa di soprassedere sul nucleare non solo è una truffa ai danni di chi vuole VIVERE, ma serve soprattutto a tener fede a quel CONTRATTO di MORTE che Berlusconi ha firmato con Sarkozy per la costruzione di quattro nuove centrali NUCLEARI. Devi dirgli che non si può far gestire l’ACQUA ai privati. L’ACQUA è un bene comune, di tutti. Come si può pensare che, se io ho sete, devo pagare per bere? E poi devi dirgli che all’estero tutte le sue strategie risultano assai sospette, ridicole e soprattutto non chiare.
Cara Silvia, a tutti capita di dire qualche bugia, ma a fin di bene. Forse anche a te sarà capitato, o no?… Scusa dimenticavo, tu non puoi dire bugie… neanche a fin di bene… Il compito che ti è stato affidato, fin dai più remoti albori del mondo, è quello di dirci sempre la verità anche se noi continueremo a rifiutarla. Scusa, me l’ero scordato, per un attimo anch’io mi sono fatto prendere dalle puerili voglie di grandezza del mondo esterno…. Ora capisco perché fin dalla nascita il presidente del Consiglio ti ha ripudiata. Le bugie che lui dice infatti sono SPAVENTOSE e senza un minimo di pudore.
Vuol farci credere che lui davvero pensava che Ruby fosse la nipote di Mubarak. Vuol cambiare la Costituzione a furia di barzellette che non fanno ridere, ce l’ha coi magistrati che vogliono processarlo.
Le accuse su di lui non si contano ormai: magari è davvero innocente, però non lo sapremo mai. Lui continua a non presentarsi ai processi e non si accorge che i suoi elettori cominciano a farsi delle domande, a chiedersi se è giusto essere governati da un BUGIARDO. Certo, è difficile pensare che non lo sia, anche se il dubbio traspare lontanamente e subito svanisce di fronte all’ARROGANZA di tacere ciò che tutti si aspettavano da lui. Ossia, l’unica BUGIA che il Cavaliere avrebbe dovuto dire e che volutamente non ha detto per non condannare il malsano gesto di Lassini e i suoi TRISTI manifesti. Anzi ha fatto esattamente il contrario. Ha telefonato all’ATTACCHINO e gli ha espresso il suo pieno sostegno, naturalmente seguito a ruota dalla coppia Daniela Santanchè e Giorgio Straguadagno i quali, anche loro, gli hanno assicurato il voto nonostante il giusto aut aut del sindaco Moratti. Un gesto, quello della coppia “Daniela-Straguadagno”, da cui è chiaro il riferimento a possibili frizioni tra la Moratti e l’incantatore di serpenti. Lui è inafferrabile per i giudici che, a malapena, il massimo che hanno ottenuto è stato quello di portarlo fuori dal tribunale e non “DENTRO”, dove purtroppo non è possibile stabilire se i suoi comportamenti sono giusti o sbagliati.
Però, anche senza un tribunale, noi lo possiamo intuire dalle sue azioni. Come parla, come ride, come racconta le barzellette e soprattutto capire il motivo per cui le racconta. Capire cosa c’è dietro quella barzelletta raccontata con aria apparentemente ingenua e, cosa importante, dove è diretto l’amo che aggancerà la sua prossima vittima.
E la sua prossima vittima purtroppo sono ancora gli italiani. Da qualche parte ho letto che due signor “NESSUNO” TELECOMANDATI, come giustamente dice il cristallino Di Pietro, hanno presentato due emendamenti al regolamento della Rai in campagna elettorale, affinché tutto sia compiuto sul colossale SCIPPO perpetrato ai danni del referendum sul nucleare, nel caso la Cassazione vada contro la richiesta del governo, e si pronunci invece a favore della sua validità. Il primo emendamento consiste nel togliere alle tribune elettorali il 30% di spazio e darlo al “comitato per il non voto”, in modo da ridurre gli spazi promozionali per il Sì contro le CENTRALI ATOMICHE a un terzo. Il secondo vuole completare l’opera di devastazione facendo cominciare la campagna referendaria solo dopo le amministrative, anche qui per ridurre i tempi di dibattito che rimarrebbero di soli 12 giorni.
Come vedete non si tratta più di DESTRA o SINISTRA per capire che un uomo come Berlusconi non solo non può governare l’Italia, ma nessun paese. Al massimo lui e i suoi falsi trombettieri, come li chiama Travaglio, possono andar bene per una piccola TRIBU’, dove tutti quanti, raccolti intorno al capo, si nutrono a vicenda della loro stessa FALSITA’.
Cari amici fascisti, STUDENTI, leghisti, comunisti e operai insicuri. Mi sembra chiaro che a questo punto non ci resta che l’unico mezzo di sopravvivenza. Il voto. Non possiamo assolutamente mancare. Il 12 Giugno dobbiamo andare tutti a votare anche se, come è prevedibile, il governo tenterà l’impossibile per togliere dalle schede referendarie pure il LEGITTIMO IMPEDIMENTO. E, se lo dovesse togliere dobbiamo essere ancora più numerosi davanti ai seggi. E, se per caso le sedi elettorali fossero chiuse, il vostro voto lasciatelo pure per terra scritto su un piccolo foglietto già preparato a casa, in modo che l’indomani tutti i marciapiedi d’Italia siano invasi da quaranta milioni di bigliettini.

Contro il NUCLEARE
Contro la PRIVATIZZAZIONE dell’ACQUA
Contro il LEGITTIMO IMPEDIMENTO


giovedì 21 aprile 2011

Il Giornale con Lassini

21 aprile 2011 - Basta cliccare su questo link per capire come la pensa il premier sull'iniziativa di Lassini: Il Giornale appoggia Lassini con l'iniziativa "Io voto Lassini e Moratti". E che importa se Napolitano ha criticato la cosa? Giustamente Sallusti non ha idea di chi sia Napolitano, per lui di Presidente ce n'è uno soltanto. "Povera patria, schiacciata dagli abusi del potere di gente infame che non sa cos'e` il pudore. Si credono potenti e gli va bene quello che fanno e tutto gli appartiene.

Pdl = Pronti a Demolire le Libertà con i Provvedimenti Dei Lecchini

21 aprile 2011 - Che Berlusconi fosse un acerrimo nemico della Costituzione italiana è risaputo financo in Tonga, Guyana, Vanuatu e Ghana (Paesi dove la libertà di stampa è maggiore di quella di cui usufruiamo noi italiani – si veda il rapporto di Freedom House del 2010). Ora, però, ad attaccare la vecchiaia della Carta ci pensano non soltanto i generali pidiellini, ma anche le forze di secondo piano, i sottufficiali … E così arriviamo alla proposta di legge firmata dal deputato Remigio Ceroni.
Quest’ultimo vorrebbe riformulare il comma I dell’art.1 della Carta costituzionale. In base all’unico articolo della legge si passerebbe dall’attuale dicitura: “l’Italia è una repubblica democratica, fondata sul lavoro” a “l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro e sulla centralità del Parlamento quale titolare supremo della rappresentanza politica della volontà popolare espressa mediante procedimento elettorale”.
Così continua il tormentone berlusconiano sulla necessità di una Carta moderna, nonostante ci ritroviamo con i politici più vecchi dell’universo.
La motivazione dell’affiliato del partito di maggioranza sono evidenti e facilmente comprensibili: “Visto che, al momento, non è possibile fare una riforma in senso presidenziale come vorrebbe Berlusconi, per ora ribadiamo la centralità del Parlamento troppo spesso mortificata, quando fa una legge, o dal presidente della Repubblica che non la firma o dalla Corte Costituzionale che la abroga. Occorre ristabilire la gerarchia tra i poteri dello Stato. Se c’è un conflitto, bisogna specificare quale potere è superiore”.
Temendo la tragica fine dell’alleato Lassini - che è stato costretto a cedere e, pur ribadendo la sua innocenza per aver presentato su manifesti un concetto espresso più volte e in tutte le salse dal suo Capo, a fingere di dimettersi dalla lista Pdl per le prossime amministrative milanesi a causa delle parole del Presidente Napolitano - Ceroni ha ribadito: “Nella mia riflessione non c’è un attacco al Quirinale. Ho parlato dei poteri del Parlamento, ma anche del governo, che sono deboli e tenuti sotto scacco da Csm e Corte costituzionale. Sono convinto del fatto che il potere della magistratura stia sottomettendo quello del Parlamento e dell’esecutivo e questo non fa bene agli equilibri necessari in una democrazia parlamentare come la nostra”.
Dunque, il punto non è che il premier da una parte sostiene di voler essere processato e, dall’altra, trova tutte le scappatoie di questo mondo per evitare condanne che arrivano, eccome (si veda la fedina penale cristallina di Berlusconi: Prescrizione e Intervenuta Amnistia NON significano Assoluzione!), ma che i pm e la Corte Costituzionale non gli permettono di sviare le udienze in modo legale (con interventi quotidiani del suo Governo e puntualmente incostituzionali).
È così difficile per Berlusconi & Co. comprendere che esiste uno stato di diritto, per il quale i cittadini sono tutti uguali, soprattutto di fronte alla legge?
Chi si reca alle urne e mette la crocetta su quel maledetto simbolo azzurro potrebbe provare ad aprire gli occhi, per un istante, ed evitare di pensare alle str… promesse e mai mantenute dal “partito dell’amore”? Per una volta, gli italiani potrebbero pensare a difendere i propri Diritti, senza restare incollati al pensiero preistorico legato alle verità del piccolo schermo? Questi pidiellini si impegnano, costantemente, a ricordarci che “non sta piovendo, ma che ci stanno urinando addosso”. Eppure, continuiamo a goderci l’acqua piovana dal colore giallognolo?

domenica 17 aprile 2011

Italiani, popolo di caporali

17 aprile 2011 - Il 15 aprile del 1967, a Roma, si spegneva il "principe della risata", Antonio De Curtis. A 44 anni da quella data, Totò viene ricordato come uno dei più straordinari geni del cinema italiano e mondiale. I suoi film resteranno impressi nell'immaginario collettivo per sempre, crogiolo di scene indimenticabili che non perderanno mai la loro stupefacente attualità. "Oggi - dice sua figlia Liliana -, di fronte alla decadenza di questi tempi, papà sarebbe sceso in piazza, avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di sollevare il Paese da questo degrado totale".
Ma di quale degrado parla la De Curtis?
"Dottore, le spiego: l’umanità, io l’ho divisa in due categorie di persone, uomini e caporali.
La categoria degli uomini è la maggioranza, quella dei caporali, per fortuna, è la minoranza.
Gli uomini sono quegli esseri costretti a lavorare per tutta la vita, come bestie, senza vedere mai un raggio di sole, senza mai la minima soddisfazione, sempre nell’ombra grigia di un’esistenza grama.
I caporali sono appunto coloro che sfruttano, che tiranneggiano, che maltrattano, che umiliano. Questi esseri invasati dalla loro bramosia di guadagno li troviamo sempre a galla, sempre al posto di comando, spesso senza averne l’autorità, l’abilità o l’intelligenza ma con la sola bravura delle loro facce toste, della loro prepotenza, pronti a vessare il povero uomo qualunque.
Dunque dottore ha capito? Caporale si nasce, non si diventa! A qualunque ceto essi appartengono, di qualunque nazione essi siano, ci faccia caso, hanno tutti la stessa faccia, le stesse espressioni, gli stessi modi. Pensano tutti alla stessa maniera!".
E, in Italia, di caporali ce ne sono fin troppi. Molti dei quali rientrano nella categoria degli stimabili onorevoli, quelli che prova a denunciare Antonio La Trippa, candidato del Pnr. In questa riunione di partito, in poche battute viene raffigurata in tutto il suo splendore la politica italiana (e non solo):

Presidente Pnr: "In Parlamento tre voti possono essere determinanti per salvare un governo. Ora noi applichiamo il Do ut des"
La Trippa: "Ma no, perbacco! Che trovata! E chi l'avrebbe mai pensato il... do...?"
Presidente Pnr: "Il Do ut des."
La Trippa: "Sì, e questo Do ut des dove si trova?"
Santamura, vicepresidente Pnr: "Io do tre voti a te e tu mi dai tre appalti a me!"
Presidente Pnr: "Senza contare che a Rocca Secca ci sono degli ottimi terreni comunali che, attraverso il suo prestigio, noi possiamo comprare per pochi soldi!"
La Trippa: "Scusate la mia ignoranza in questa specie di politica, ma io so che il deputato deve fare gli interessi dell’elettore, di colui che gli ha dato la fiducia e il voto"
Presidente Pnr: "Cose d'altri tempi queste! "
Assistente Santamura: "Roba passata, passata!"
La Trippa: "Ah, sì! Roba passata... sormontata, eh... Sì. Io vado al comizio, parlo e prometto, prometto e prometto..."
Assistente Santamura: "Prometta, prometta..."
Santamura, vicepresidente Pnr: "Prometta fogne, strade, ponti e noi ci pappiamo gli appalti!"
La Trippa: "I gonzi, gli imbecilli, i burini, i fessacchiotti mi danno i voti... Con i miei resti voi andate al Parlamento e noi tre ci facciamo una bella pappata!"
Santamura, vicepresidente Pnr: "Bravo! Lei ha capito tutto!"
La Trippa: "Io ho capito troppo, eh eh eh...".

Credo che soltanto una volta Totò ha toppato. Quando, nella scena finale di un altro memorabile film sosteneva: "Cca nisciuno è fesso"... In Italia, il numero di fessi è pari a quello dei caporali, perché nel nostro Paese abbiamo dimenticato cosa vuol dire essere uomini e puntiamo tutti ai cosiddetti baffi...

Pdl < > Ldp = Liberiamoci dai Pm

16 aprile 2011 - Quest'oggi, a Roma, durante il meeting del Pdl organizzato per promuovere i centri del "Servizio agli italiani" è intervenuto il premier Silvio Berlusconi che, come al solito, ha attaccato il suo nemico numero uno: i magistrati. Soltanto per ricordare loro che la sua è una guerra ed è disposto a tutto pur di vincerla, in Parlamento e fuori. Così, dopo il legittimo impedimento, alle Camere arrivano il processo breve, il processo lungo e la prescrizione breve.
Anche in piazza la scena è la stessa di sempre con il Cavaliere che ripete battute che sanno di vecchio e stravecchio ed un pubblico ride perché a parlare è il capo. E si sa che quando il capo espelle aria dal suo corpo, c'è sempre qualcuno che gli batte le manine poiché il suo resta un gesto regale.
Facendo un passo indietro nella storia, ricordiamo su tutte, la superidiozia denunciata dal Cavaliere il 10 ottobre 2009: "In assoluto [sono] il maggior perseguitato dalla magistratura in tutte le epoche, in tutta la storia degli uomini in tutto il mondo. [Sono stato] sottoposto a 106 processi, tutti finiti con assoluzioni e due prescrizioni". Peccato che in quel momento, i processi che lo avevano visto coinvolto come imputato erano sedici. Nei dodici conclusi, in soli tre casi vi è stata assoluzione, negli altri nove si è salvato grazie ad amnistie e revisioni del codice apportate dai suoi Governi e dalle sue leggi ad personam.
Ritornando ad oggi, il primo ministro italiano, dopo aver dichiarato mesi fa di voler presiedere ai suoi processi attualmente in atto ed essersi presentato in tribunale, di tanto in tanto, per aizzare i suoi fan contro le toghe rosse, continua la sua guerra a botte di colpi mediatici che, ormai, non sorprendono più nessuno. Oltre ad aver definito "risibili" i processi in cui è imputato, parla delle "cose negative" che ci sono "nella storia di Fabio De Pasquale", il pm titolare dell’inchiesta "Mediatrade". Il Cavaliere, poi, suggerisce "l’opportunità di una commissione di inchiesta che accerti se esiste un'associazione a delinquere a fini eversivi nella magistratura", dal momento che i "giudici ci considerano tutti delinquenti che l’hanno fatta franca e ciò è dettato dall’invidia da cui sono posseduti. Siamo di fronte ad una magistratura che è uscita dal proprio alveo e che tenta di imporre ai cittadini un altro governo rispetto a quello che loro hanno scelto". Infine, come già faceva nel 1997 (quando nel difendere il suo ministro della Difesa, Cesare Previti, affermava: "Certe procure dopo avere fatto fuori tutti i rappresentanti dei partiti democratici nel '92 (ricordo che hanno fatto fuori il Pli, il Pri, il Psdi, tutti gli uomini che non erano di sinistra nella Dc e tutti gli uomini che non erano di sinistra nel Psi) oggi continuano questa azione utilizzando la giustizia come un’arma per far fuori l’opposizione, per far fuori il leader di Forza Italia"), ritorna su "Tangentopoli" e lo fa così: "Hanno fatto fuori i partiti democratici, come la Dc, li hanno fatti fuori vietandogli di ripresentarsi alle elezioni; poi hanno fatto fuori quel leader politico che era Bettino Craxi, accusandolo di tutto; accuse poi rivelatesi false quando lui era ormai morto. Ora vogliono fare fuori me, ma io resisterò" ad una magistratura "eversiva come quella di allora, del 1993".

sabato 16 aprile 2011

PDL = Perle da Leader

16 aprile 2011 - Silvio Berlusconi torna a parlare della scuola pubblica, dopo aver bruscamente richiamato quanti avevano mal compreso le sue parole di fine febbraio, durante il convegno dei Cristiano Riformisti. Due mesi fa, applausi scroscianti arrivarono dalla platea quando il premier disse: "Crediamo nell'individuo e riteniamo che ciascuno debba avere il diritto di realizzare se stesso, di aspirare al benessere e alla felicità, di costruire con le proprie mani il proprio futuro, di poter educare i figli liberamente e liberamente vuol dire di non essere costretto a mandarli a scuola in una scuola di Stato, dove ci sono degli insegnanti che vogliono inculcare dei principi che sono il contrario di quelli che i genitori vogliono inculcare ai propri figli, educandoli nell'ambito della loro famiglia". Ma non era un attacco, ci tenne a precisare il presidente del Consiglio, dopo la valanga di critiche che lo colpirono da ogni dove.
Oggi, però, Berlusconi è tornato sull'argomento con un messaggio inviato ad una riunione dell’Associazione nazionale delle mamme in cui ha scritto: "I genitori oggi possono scegliere liberamente quale educazione dare ai loro figli e sottrarli a quegli insegnamenti di sinistra che nella scuola pubblica inculcano ideologie e valori diversi dal quelli della famiglia. Per questo, il Governo rivendica con orgoglio l’introduzione del bonus per chi sceglie di mandare i figli nelle scuole private". Ma allora, chi lo aveva criticato a febbraio aveva capito bene o anche chi ha scritto questa sua missiva lo ha frainteso?
La domanda è retorica se si considera che nella stessa letterina, Berlusconi si rivolge al gentil sesso così: "Siete più brave di noi uomini, a scuola, sul lavoro, siete più puntuali , più precise e più responsabili. Anche per questo ho voluto che nel nostro Governo ci fossero ministri donne e mamme che sono attivissime e bravissime". Da uno che si vanta di fare il bunga bunga e di avere un esercito di donne ai suoi piedi ci si può aspettare altro?
Anche perché, sulla Scuola, a pensarla come lui sono in molti. Basti pensare che qualche giorno fa una ventina di parlamentari del Pdl, guidati dall'on. Gabriella Carlucci e con la benedizione del ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini, hanno presentato un disegno di legge per la costituzione di una commissione d’inchiesta "sull’imparzialità dei libri di testo scolastici", dal momento che essi sono palesemente comunisti.

PDL = Politici della Legalità!

16 aprile 2011 - "Se voterete Gianni Lettieri, Napoli diverrà un presidio di legalità assoluta. Sconfiggeremo la camorra nel giro di una settimana, come abbiamo fatto con la monnezza!". Parola di Nicola Cosentino e Vincenzo Nespoli. Il primo, ex sottosegretario all'Economia sotto processo per concorso esterno in associazione camorristica; il secondo, sindaco (di Afragola) e senatore per cui il Riesame ha disposto gli arresti domiciliari, negati dai suoi colleghi di palazzo Madama lo scorso luglio. Per lui le accuse di riciclaggio e bancarotta fraudolenta. Il primo coordinatore campano, il secondo vicecoordinatore napoletano e viceresponsabile nazionale del settore elettorale del Pdl, Politici della Legalità. Un partito, quest'ultimo, dominato dall'immensa figura di un uomo martoriato dalla magistratura che lo indaga, questa volta, per corruzione (Mills), compravendita di diritti televisivi e cinematografici (Mediaset), appropriazione indebita e frode fiscale (Mediatrade), prostituzione minorile e concussione (Ruby). Inezie rispetto al suo braccio destro ed amico fraterno Marcello Dell'Utri, condannato in appello per concorso esterno in associazione mafiosa.

martedì 5 aprile 2011

Vergogna!!!

5 aprile 2011 - Ho sempre sostenuto di vergognarmi dei miei rappresentanti e, sinceramente, credo di non essere l’unico. Quanto è accaduto oggi in Parlamento è uno dei motivi della mia repulsione verso la classe dirigente attuale e, purtroppo, non sorprende più quasi nessuno.

A palazzo Madama, quest’oggi, i senatori hanno concentrato la loro attenzione su un disegno di legge costituzionale propenso alla riapparizione del partito fascista, presentato lo scorso 29 marzo dal senatore del Pdl Cristiano De Eccher (da adolescente, responsabile trentino del gruppo di Avanguardia Nazionale e tra gli indagati per la strage di piazza Fontana), insieme ai senatori pidiellini Fabrizio Di Stefano, Francesco Bevilacqua, Giorgio Bornacin ed Achille Totaro.
Questo disegno di legge abolirebbe la XII norma transitoria e finale della Carta che recita: “È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”.

Non contento il Governo, alla Camera, ha votato a favore del conflitto d’attribuzione sul processo “Rubygate” in cui è imputato Silvio Berlusconi. Dunque, sarà la Consulta a stabilire a chi spetta la competenza. La risicata vittoria della maggioranza è arrivata grazie alla ‘solita e costante’ presenza in Parlamento dei ministri della Repubblica che non hanno perso l’occasione di aiutare il papi padrone e grazie ai sì dei due Liberal Democratici Daniela Melchiorre e Italo Tanoni che, in giornata, hanno fatto una capatina presso Palazzo Grazioli e di Aurelio Misiti, ex IdV, ex Mpa e da qualche settimana al Gruppo Misto. Il voto di quest’ultimo, però, risulta essere soltanto una conferma dato che, lo scorso febbraio, il deputato Misiti figurava tra i 315 che negarono alla magistratura milanese l’autorizzazione della perquisizione dell’ufficio di Giuseppe Spinelli, ragioniere del premier, sempre nell’ambito dell’inchiesta sulla marocchina Ruby. Adesso, dunque, sarà la Consulta a stabilire chi ha il diritto di processare Berlusconi.

Il Governo continua a  proteggere il feudatario, dimostrando nella sola giornata di oggi una impudicizia che ci fa vergognare di essere italiani.

lunedì 4 aprile 2011

Ma che bravo presidente! Il suo sì che è il partito dell'amore

4 aprile 2011 - Altro che Berlusconi, quello di Nursultan Nazarbayev, presidente del Kazakistan in carica, è un vero e proprio exploit elettorale. Dopo il 98,7% dei consensi conquistato nel 1991, il capo di Stato, che siede su quella poltrona dal 1989, viene eletto ancora una volta con un plebiscito: 95,5% delle preferenze e record di affluenza al voto. Sebbene il risultato fosse certo, considerando che lo stesso primo ministro italiano lo aveva elogiato recentemente - "Ho visto i sondaggi fatti da una autorità indipendente che ti hanno assegnato il 92% di stima e amore del tuo popolo. È un consenso che non può non basarsi sui fatti" dichiarava Berlusconi a Nazarbayev -, l'Osce, l'organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, parla di elezioni non del tutto democratiche per due motivi: l'autocensura dei media dettata da una forma di intimidazioni governative e la mancanza di concorrenza. I candidati ammessi a confrontarsi col padrone di Astana, infatti, sono stati soltanto tre ed uno di essi, l’ambientalista Mels Yeleusizov, ha addirittura dichiarato alla stampa di aver votato per il suo amato presidente. Una farsa a tutti gli effetti, denunciata dalle varie organizzazioni già in occasione delle presidenziali del 2005. Altro che plebiscito, l'unico vero oppositore di Nazarbayev è rinchiuso in carcere a Vienna ed è il suo ex genero Rakhat Aliyev. Quest'ultimo era, fino al 2007, uno degli uomini più ricchi del Kazakistan, padrone del colosso bancario Nurbank, di un potente quotidiano e della maggiore tv del suo Paese. Inoltre, Aliyev, nella sua giovane carriera è stato vice presidente del Kgb locale, vice ministro agli Esteri  ed ambasciatore kazako in Austria. Nel maggio del 2007, però, l'ex marito di Dariga, primogenita di Nazarbayev, ha commesso un errore enorme che gli è costato molto caro: ha parlato di "mancanza di una vera opposizione democratica" nel paese asiatico e ha dichiarato di voler sfidare il suocero alle prossime presidenziali del 2012, in "elezioni realmente democratiche". La reazione del patriarca, ex primo segretario del partito comunista kazako, non si fa aspettare e, dopo avergli chiuso tv e giornale, fa spiccare un mandato di cattura internazionale nei suoi confronti con l'accusa di rapimento di due alti funzionari della Nurbank e di aver edificato una rete criminale.  Dopo cinque giorni di latitanza, Aliyev è stato arrestato.
L'Osce parla di irregolarità, ma Nazarbayev può continuare a festeggiare tranquillo poiché l'Occidente gli è amico. Berlusconi, intanto, si congratula e gli chiede consigli...

domenica 3 aprile 2011

Povera Costa d'Avorio

3 aprile 2011 - L'Africa è la terra delle cose essenziali, del senso della vita, la terra di tutti e di nessuno, della lotta quotidiana per la sopravvivenza, ma soprattutto la terra dimenticata da un Occidente troppo impegnato a contendersi una libertà democratica che si basa sul capitalismo e sul consumismo di un'economia che di democratico non ha nulla. Ca va sans dire, l'Africa è un continente che è stato e sarà sempre stuprato dalla cultura progressista dell'Ovest. La Costa d'Avorio è solo l'ultimo teatro dell'eterna guerra in cui pochi ambiscono al potere e tutti ne subiscono le conseguenze. I due contendenti, stavolta, sono Laurent Gbagbo e Alassane Ouattara. Il primo è presidente della "Repubblica" ivoriana da 11 anni, dopo una rivolta popolare che costrinse alla fuga il leader militare Robert Guei. Nel 2002, due anni dopo il suo arrivo, represse il primo tentativo di golpe da parte di soldati ribelli che terminò con un accordo di pace che gli insorti non rispettarono. Nel 2004, dunque, Gbagbo bombardò i rivoltosi e uccise, secondo il suo Governo inavvertitamente, 9 soldati francesi. Chirac e Raffarin risposero all'errore ivoriano, abbattendo gli unici due aerei di Gbagbo. Il mandato di quest'ultimo sarebbe terminato nel 2005, ma per diversi motivi, al voto si è andati soltanto nello scorso novembre. Alle presidenziali Alassane Ouattara, l'altro contendente del momento, vinse contro Gbagbo con il 54,1% delle preferenze. Al presidente della Repubblica, però, il risultato non piacque e, annullando 7 sezioni elettorali del Nord (13% dell'elettorato attivo), rigirò le carte in tavola e si riprese il potere. La comunità internazionale, unanimemente, riconobbe la vittoria al contendente, ma il presidente non ne volle sapere e, da un paio di giorni, le sue forze governative cercano di reprimere gli attacchi delle milizie di Ouattara. Gli scontri si stanno svolgendo principalmente nella capitale economica del Paese africano, Abdijan, dove gli uomini di colui che dovrebbe essere il neo presidente attaccano i luoghi del potere, compreso il palazzo presidenziale. Intanto, qualche ora fa le truppe francesi hanno conquistato il controllo dell'aeroporto della città.
Le notizie relative alle vittime degli scontri, al momento, non sono precise, ma già si parla di circa 1000 morti. E le cose, purtroppo, non sono destinate a migliorare. Povera Africa, povera Costa d'Avorio.