30 maggio 2011 - L'Italia s'è desta! E se Dio vuole, oltre a liberare Napoli, Milano, Novara e Cagliari, mo' andiamo a liberare anche Roma! I risultati parlano chiaro: il popolo del Belpaese è stanco di Berlusconi e del suo modo personale di intendere il Governo e il concetto di Libertà. Silvio dai le dimissioni! Bossi ti starà lanciando di tutto contro! E adesso con chi te la fai 'sta maggioranza? Con Casini, Fini, Bersani? E se ci provassi con Di Pietro? Basta! Sta cambiando il vento. Il tuo pubblico ha smesso di guardare la tv e comincia a morire di fame! E poi il resto... Bersani, Casini, Fini cominciate a parlare del nuovo col nuovo e per il nuovo! Mettete la freccia, accostate nella piazzola e fatevi, TUTTI, recuperare da qualche carroattrezzi! Abbiate il buon gusto di recepire il messaggio. Nel post voto, ho sentito qualcuno parlare di bisogno di cambiamento da recepire da tutta la classe politica. E, per l'ennesima volta, chi vince si esalta, chi perde parla di prossima volta (tanto questi crollano dopo un paio d'anni...). NO! Non avete capito nulla! NOI NON VOGLIAMO PIU' NESSUNO DI QUESTA PSEUDO SECONDA REPUBBLICA che ha dimostrato di essere diversa soltanto di facciata rispetto alla prima, disastrosa, vergognosa fase politica della Repubblica italiana. Prendete i bagagli e partite per un lungo viaggio alla ricerca di un pianeta da colonizzare e lasciate che sboccino questi giovani che soffocano nel dimenticatoio di un Parlamento sempre più vecchio e putrido e malato. PULIZIA IN PARLAMENTO E IN TUTTA LA GOVERNANCE ITALIANA! Due settimane fa De Magistris ha detto di avere scassato. Stasera, ha dichiarato: "Mo' abbiamo scassato veramente!". Pisapia ha parlato di pulizia milanese. Estremismo? Populismo? Sovranità popolare! Che bella cosa 'na jurnata 'e sole!
Le maggioranze hanno la cattiva abitudine di guardarsi alle spalle e di contarsi. Approfittando del fatto di essere così numerose, pensano di essere in grado e, soprattutto, pensano di avere il diritto di umiliare le minoranze. L’invocazione si chiama smisurata perché è fuori misura e, forse, non sarà ascoltata da nessuno. Ma noi ci proviamo ugualmente.
"Sullo scandalo metallico di armi in uso e in disuso, a guidare la colonna di dolore e di fumo che lascia le infinite battaglie al calar della sera, la maggioranza sta recitando un rosario di ambizioni meschine, di millenarie paure, di inesauribili astuzie.
Aforismi personali
Patriottismo Non è Nazionalismo, né Xenofobia, né Campanilismo
Amore per
Chi Manifesta per la propria Dignità Non è Radical Chic
Chi vuole che si rispetti
Amo le Donne, ma ammiro Chi non teme di Amare Qualcuno del Suo Stesso Sesso
La mia Cultura Non mi fa Guadagnare Denaro, ma mi permette di Guardare dall’Alto i Despoti Ignoranti al Potere
Non sono Apolitico, Non Odio
Che cos’è
Ti amo Italia
Corruzione, furbizia, sciacallaggio,
menefreghismo, ignoranza, xenofobia.
Nord contro Sud, Meridione contro Settentrione,
figli di un’unica patria di cui non siamo degni.
Provo vergogna a esser italiano,
vedendo il mio Paese crollare
sotto i colpi della tirannia
di una politica che l’ha sbranato.
Centocinquanta gli anni dall’Unione,
un’unica riforma per lo sgretolamento.
Parlamentari noncuranti di una storia
che lentamente stanno dilaniando.
Costituzione degna di gran fama,
rinnegata dai padroni e dagli infami,
da quelle stesse bestie che dalle solite poltrone
recitano ancora i soliti copioni.
Giovani senza speranza,
famiglie disperate senza pane
per una crisi che fino a ieri
tentavano di nascondere.
Sono stufo ed arrabbiato,
ormai impigrito e abituato
a veder le stesse facce
da una vita.
Ti amo Italia
perché mi hai dato la speranza
di una democrazia
che oggi vedo troppo distante.
Ti amo italiano
perché so che reagirai.
Non so quando, non so come,
ma sono certo che lo farai.
Se la cultura ci hanno insegnato a detestare,
sicché dall’ignoranza nasce questa condizione,
con il sapere muoverò il pensiero
e un dì conoscerò il mio vero Paese.
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Non so che pensare
Come sarebbe bello
Non pensare.
Tempo fa credevo
Che la ragione
Fosse l’unica arma
Per debellare l’ignoranza.
Ora m’accorgo
Che con la strafottenza generale
E questa dispersione
Di Ideali
Non mi resta che piangere
Nel vedere appassire la speranza
Che diventa illusione,
Ogni giorno che sorge,
Ogni notte che incombe.
E mi chiedo se non è meglio l’ignoranza.
O la morte.
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