Io sono laureato e, dunque, disoccupato da un anno. Sono incazzato! Anzi incazzatissimo! Sono alla ricerca di un lavoro dal minimo sindacale, ma niente! E mi devo sentir dire dalla classe dirigente e dai politicanti che mi devo adattare a fare i lavori più umili per poi sperare in un futuro più roseo? Ma cosa c…. vuol dire? Mi devo sentir dire da chi guadagna più di 10.000 euro al mese che devo accontentarmi giacché questo passa il convento? Mi devo sorbire le paternali da chi boccia qualsivoglia decreto che intenda detrarre parte del loro esoso stipendio per aiutare coloro che sono in difficoltà? Questi vogliono che io faccia il falegname o il barbiere o il muratore o il calzolaio (con tutto il rispetto per coloro che svolgono tali mestieri, anzi proprio perché per farli ci vuole un impegno massiccio e una preparazione che non ho!), quando i miei genitori hanno pagato allo Stato migliaia di euro per la mia preparazione universitaria per evitarmi i sacrifici che hanno dovuto fare loro nella propria vita? Ma VAFFANC…! A quel nano infame di Brunetta che critica la mia generazione perché non vogliamo i Bamboccioni come lui al Governo! A quell’ignorante della Gelmini che si è laureata fuoricorso per anni e vorrebbe insegnare ai ricercatori come fare ricerca! A quel ladro di Tremonti che continua a rubare ai poveri e a tagliare liddove serve per finanziare il privato e i figli della ricca borghesia che lui e i suoi seguaci hanno portato alla ribalta e alla conquista del Paese! E da giovedì anche a Lupi, onorevole Maurizio! Ad Annozero ha confessato che il problema dei giovani del Belpaese è che non vogliono scendere a svolgere umili mansioni…d’altronde anche lui da adolescente vendeva noccioline negli stadi da calcio… onorevole, ma vada a Caga..!!! Ho frequantato la scuola militare (che consiglio a tutti soltanto per comprendere quanto possa far schifo l’ambiente mimetico se si ha la sfiga di incontrare fanatici frustrati come quelli che ho incontrato io. Anziché insegnare ai figli di papà come crescere, insegnano ai figli degli operai, come me, come funziona il Paese Italia: meritocrazia zero, raccomandazioni a palla) e, alla fine, ho sostenuto diversi concorsi per entrare nell’universo delle forze dell’ordine. A quello dei Carabinieri scrissi che per contrastare il fenomeno della criminalità delle tifoserie, bisognerebbe partire dall’educazione verbale e comportamentale delle società e dei calciatori in campo (è così una stupidaggine?). A quello dell’Aeronautica sostenni che la globalizzazione è un fenomeno da trattare con una cura e uno studio molto più meticoloso di quello fatto fino ad oggi, poiché globalizzare non significa sfruttare ancor di più i più deboli del mondo, ma vorrebbe dire aiutarli a superare con più facilità le differenze che hanno con i Paese più “evoluti”. Per farlo, bisognerebbe globalizzare innanzitutto questi ultimi, partendo proprio dall’Italia, col suo Mezzogiorno di fuoco. Infine, a quello dell’Esercito, mi tolsi lo sfizio di parlare agli ufficiali psicologi con tutta la schiettezza che avevo in corpo. D’altronde, quel momento lo avevo atteso per tutti e tre quegli ultimi anni. “La vita militare che non condivido è quella che ho vissuto in questa scuola - dissi tra lo sbigottimento assoluto degli analisti -. Grazie a quei rarissimi casi di ufficiali coerenti, coraggiosi e umili, ho imparato a riconoscere la schifezza di un esercito fatto di una maggioranza di bassissimo livello intellettivo e di pericolosissime cime di frustrazione sfogate su una massa di adolescenti alla ricerca della strada maestra”. Inutile dire che non è andata bene. Mi dissero che ero un pazzo!… Dunque, mi sono iscritto ad una facoltà inutile, l’amena “Scienze della comunicazione” che soltanto nel nostro Paese, quello dominato da vent’anni dal “Grande Comunicatore”, non sembra riscuotere un gran successo. E durante gli studi della triennale, ho fatto il cameriere, il facchino, il traslocatore, l’omino che consegna le pizze, l’assicuratore… Mi sono laureato con un voto ridicolo, ma ero contento. Mi ero guadagnato quel titolo inutile con le mie forze. Spero si capisca perché. I miei mi han pagato anche la specialistica, da fuorisede. Ho discusso una tesi sull’imbroglio mediatico di Berlusconi. Stavolta il voto è stato un po’ più alto. E poi, vuoi mettere la soddisfazione? “Berlusconi è un vecchio mascalzone che sfrutta la politica (e i suoi media) per salvarsi da giustissime condanne! Ma, d’altronde, in un Paese dove ha governato la Dc prima, e i Craxiani poi, ci si poteva aspettare di meglio?”. Questo è stato il succo del mio studio. Ho fatto uno stage gratuito per un’emittente nazionale, un altro (gratuito) per l’ufficio stampa di un partito nazionale e ne ho abbandonato un altro ancora (gratuito), presso una pubblica amministrazione, perché non avrei mai progredito liddentro e poiché sono stufo di lavorare senza compenso in un ambiente in cui si lamenta anche chi guadagna 7.000 euro al mese, in cui anche il più str… ti guarda con superiorità e indifferenza e in cui lo spreco la fa da padrone, ancora una volta e sotto gli occhi di tutti, per aiutare i più potenti a discapito della pleba.
S.O.S. Voglio restare nel mio Paese ed essere fiero di essere nato qui, servire la mia patria ed aiutare la mia gente, ma me lo impediscono! Sono bamboccione se dico di voler avere una famiglia? Sono noioso se desidero rispetto per la mia dignità? Sono populista se sostengo di volere meno sprechi e più sacrifici per i più ricchi e più sostegno ai più poveri? Sono ateo o miscredente se affermo che i gay sono esseri umani e che i contraccettivi e gli aborti evitano la messa al mondo di creature che non potranno mai avere una giusta educazione e una vita agiata? Sono un giustizialista se pretendo che anche i Silvio Berlusconi e i Callisto Tanzi abbiano un giusto processo e debbano rispettare la legge? Sono un invidioso se esigo avere le stesse possibilità del figlio di un imprenditore? Sono un ambientalista se evidenzio che il nucleare fa male e che bisogna puntare sulle energie rinnovabili? Sono un utopista se parlo di rispetto della Carta Costituzionale?
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