15 marzo 2011 - Niente guanto di sfida, ma parole dure sì. Beppe Grillo, dopo aver attaccato da tempo il leader Idv Antonio Di Pietro - con cui aveva inizialmente un ottimo rapporto - ed aver dimostrato il disappunto per lo straordinario successo di pubblico ottenuto da ‘Vieni via con me’ (RaiTre) di Roberto Saviano - secondo il comico era da condannare perché prodotto dalla ‘Endemol’ della famiglia Berlusconi -, attacca il candidato a sindaco di Napoli Luigi De Magistris. Grillo sferra il primo colpo dal suo blog con il post ‘Comprereste un voto usato da quest’uomo?’ e l’eurodeputato Idv contrattacca tramite un’intervista rilasciata ad Affariitaliani.it.
G.: “Di errori ne ho commessi molti e purtroppo ne commetterò altri, uno dei più imbarazzanti è stato Luigi de Magistris, eurodeputato grazie (anche) ai voti del blog come indipendente che subito dopo si è iscritto per coerenza a un partito. Sulla sua attività europarlamentare tantissimi contavano, io per primo, per contrastare i fondi europei destinati alle mafie. In questi mesi è stato forse più presente sui giornali e in televisione che nei banchi di Bruxelles. L’europarlamento è un passaggio per traguardi più importanti e di grande visibilità. Ah, la visibilità. Ah, la coerenza.
De Magistris si è candidato a sindaco di Napoli, ma solo lo scorso anno diceva in un’intervista al Fatto Quotidiano: “da europarlamentare e presidente della commissione di controllo sui bilanci mi sto occupando in Europa di dimostrare che l’immagine dell’Italia non è solo quella di Berlusconi, e di impiegare al meglio i fondi europei, spezzando ogni legame tra le risorse Ue e la criminalità organizzata… E in politica c’è un valore che pochi ricordano, specie in questi giorni: la coerenza. Ho fatto campagna elettorale in tutta Italia raccogliendo consensi ovunque per dedicarmi ai temi dell’Europa. Lasciare il lavoro incompiuto non sarebbe un bel segnale”.
De M.:“Grillo sostiene di essere un esperto di Internet e per questo lo inviterei a informarsi sull’enorme lavoro che sto svolgendo in Europa. Attività a cui non ha mai dato pubblicità attraverso il suo blog. Grillo non ha interesse che la politica cambi, ha interesse a mantenere un marchio privatistico. È evidente a tutti che l’attività di Grillo è in qualche modo guidata da ben noti gruppi imprenditoriali e della comunicazione che lavorano con lui. Se la politica funziona, evidentemente Grillo non ha più ragione di esistere. Allora questo comincia a diventare un problema politico e quindi Grillo parla da leader di un movimento politico che sta facendo esclusivamente degli interessi ristretti confacenti a questa sua battaglia.
Lui mi accusa di tradimento, ma è una cosa che non esiste. L’attività politica è fatta di emergenze e imprevisti. Mi sono candidato a sindaco di Napoli perché la città sta sprofondando nel baratro: tra Camorra, cricche, trasversalismo degli affari e immondizia. Dopo le primarie, poi, ho avuto un’enormità di sollecitazioni a candidarmi, tra l’altro anche da ambienti molto vicini a Grillo. C’ho messo la faccia, non tradendo nessuno. Anzi, il mio è un ulteriore passo in quel prosieguo di quell’attività politica alla quale sto dando tutto me stesso. Tra l’altro lo faccio non pensando al mio interesse personale: se volessi guadagnare di più starei in Europa. Invito Grillo a stare più tra il popolo e un po’ meno in pantofole nelle sue abitazioni di lusso che ho avuto l’onore di frequentare e che ben conosco”.
G.: “De Magistris si sarebbe “rifiutato d’indagare, come ordinato dal GIP, su collusione fra magistrati di Lecce e magistrati di Potenza con ipotesi di reato gravissime che vanno dall’associazione per delinquere, all’estorsione, al favoreggiamento di banche che applicano tassi usurari”.
De Magistris, intervistato in merito ha risposto: “…bisogna guardare ai reati. Una cosa è la corruzione e l’associazione mafiosa, un’altra l’omissione o altre vicende minori. E che facciamo, lasciamo che ogni denuncia blocchi l’attività di un politico? È un clamoroso errore giudiziario…I magistrati possono commettere errori…Mastellone ha presentato al Tribunale di Benevento un atto di citazione contro de Magistris per diffamazione. Per chiunque sarebbe una medaglia al valore una denuncia da parte del ceppalonico con la possibilità di inchiodarlo in tribunale, ma non per de Magistris che ha richiesto alla presidenza dell’assemblea UE di far valere la sua immunità parlamentare. Amen”.
De M.: “Non mi sono mai avvalso dell’immunità in nessun processo penale tant’è che per il coraggio delle mie battaglie mi hanno buttato sostanzialmente fuori dalle funzioni di pm in Calabria. E poi continuo a difendermi nei processi civili, amministrativi e penali. Questa visone del Grillo che usa lo stesso linguaggio de il Giornale e di Libero fa veramente sorridere. Faccio un appello alle persone che hanno il mio stesso comune sentire, simile a quello di Grillo, ad unire le forze e non perdere tempo a litigare tra persone che dovrebbero stare dall'altra parte. Invito tutti a riflettere e ragionare sul perché Grillo sta facendo questo”.
G.: “Una risposta all’altezza di Berlusconi, ma anche di Mastella da Ceppaloni che vorrebbe candidarsi pure lui a Napoli”.
De M.: “Ma quando mai! Mi difendo nei processi, sono un uomo dello Stato che difende i magistrati. È Grillo che parla il linguaggio del ‘Giornale’ di Berlusconi. Il comico genovese sa perfettamente quanto io sia stato contrastato da pezzi deviati delle istituzioni. L’ha detto lui stesso quando mi difendeva ai tempi in cui facevo il magistrato. Siccome so che Grillo mi ha difeso perché ci credeva, adesso mi sta deludendo perché sta dimostrando di anteporre interessi economici e personali a battaglie che potrebbero essere comuni”.
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